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L'alfabetizzazione musicale... con risorse digitali

di Fabrizio Vestri
dossier "Ready to read", Choraliter 64, maggio 2021

Imparare a leggere la musica, ma soprattutto cantare le note che stiamo leggendo: i cantori dei nostri cori sono in grado di tradurre autonomamente il segno in suono? Il tema dell’alfabetizzazione musicale nel mondo dei cori amatoriali è da tempo molto discusso e sicuramente ancora attuale. 

Tra le cause di una mancata confidenza con il linguaggio musicale scritto c’è sicuramente l’approccio che spesso viene utilizzato nelle nostre scuole e istituzioni musicali. Nella storia della pedagogia e dell’educazione musicale l’insegnamento/apprendimento della notazione ha attraversato diverse forme e seguito tendenze che sono gradualmente entrate a far parte dei programmi di studio di scuole di musica, scuole dell’obbligo, conservatori e università. In questa sede vogliamo però volgere lo sguardo su un ulteriore aspetto: il peso che oggi la tecnologia potrebbe avere nel percorso di alfabetizzazione musicale. Ci chiediamo allora se, nel 2021, in una fase storica di “staticità forzata” dovuta al lungo lockdown, dove l’istruzione si affida alla DAD, la tecnologia possa rivelarsi un importante supporto per coloro che vogliano (anche partendo da zero), avvicinarsi al mondo della musica scritta, letta e cantata. Navigando sul web e nei principali app store ci si imbatte in un mare magnum di applicazioni e siti che si propongono di “insegnare” a leggere la musica e a conoscere la teoria musicale.

Musicca

Tra le piattaforme di apprendimento musicale più interessanti e strutturate c’è Musicca (www.musicca.com/it), un portale web ricco di contenuti e gratuito, dedicato all’alfabetizzazione musicale. Il portale fondato dal giovane musicologo Lasse Grubbe, classe 1988, vede tra i suoi finanziatori anche il Ministero dell’istruzione danese. La piattaforma di e-learning è strutturata in diverse sezioni. L’area più corposa è quella degli esercizi interattivi e laboratoriali organizzati per argomento. Il modello didattico utilizzato è quello del learning by doing, un approccio esperienziale che consente di imparare facendo (e sbagliando).
Gli esercizi, che vengono corretti in tempo reale, non sono preceduti da alcun tipo di spiegazione. Riguardano elementi di teoria musicale, notazione, ear training e riconoscimento delle note sulla tastiera del pianoforte. Il sito consta anche di una seconda area tematica dove sono presenti strumenti musicali virtuali (vst) e altri interessanti “utensili” come il metronomo, una tabella di canzoni per identificare gli intervalli melodici e un glossario dei termini musicali più utilizzati. Interessante all’interno della piattaforma, la possibilità di condividere con i propri amici il punteggio acquisito grazie al numero di esercizi superati. Un elemento, questo, che invita a migliorare i propri risultati e a proseguire il percorso didattico intrapreso.
Risulta inoltre molto utile la possibilità per gli insegnanti di musica di creare un proprio account e di assegnare ai loro studenti esercizi e giochi musicali, monitorando i loro progressi. 

Theta Music Trainer

Lasciamo la piattaforma danese, per dedicarci a un altro portale ricco di informazioni: Theta Music Trainer (https://trainer.thetamusic.com). La piattaforma americana promette di offrire «un sistema completo di corsi e giochi che affineranno l’orecchio musicale, miglioreranno le competenze di teoria musicale e faranno degli utenti migliori musicisti a tutto tondo».
Il sito web, anch’esso gratuito, è articolato in tre sezioni principali:
  1. Courses: “percorsi” incentrati su diverse discipline e suddivisi in quattro fasce di abilità: beginner, basic, intermediate, advanced;
  2. Games: una sezione contenente più di quaranta attività ludiche e interattive che permettono di mettere alla prova le proprie abilità su temi come le altezze, le qualità timbriche, il riconoscimento degli intervalli, le armonie e i ritmi;
  3. Fundamentals: una serie di lezioni in formato testo imperniate su “concetti fondamentali”, organizzate per sottosezioni e corredate da illustrazioni.
Al termine di ogni spiegazione viene proposto un “gioco” della sezione games inerente all’argomento trattato; questo dà agli utenti la possibilità di assimilare al meglio le informazioni attraverso l’esercizio pratico.
Come abbiamo visto in Musicca, anche in questo portale le attività svolte permettono di acquisire un punteggio e di accedere a un determinato livello, espresso con il metodo delle cinture delle arti marziali giapponesi. Il nuovo iscritto partirà quindi dalla cintura bianca con l’obiettivo di raggiungere la “cintura nera” in musica! Anche su Theta Music Trainer è prevista la modalità “insegnante”, che permette di assegnare esercizi e visualizzare informazioni sui progressi degli studenti.

Perfect Ear

Un’ultima applicazione degna di nota, e appartenente al mondo di cellulari e tablet, è Perfect Ear - ear trainer (per Android e iOs). Con un’interfaccia grafica attuale ed efficace l’app, sviluppata da Crazy Ootka Software, permette di accedere a informazioni di teoria musicale, ear training e lavoro sulla lettura e creazione di strutture ritmiche.
La sezione di “allenamento dell’orecchio” ha una marcia in più rispetto alle piattaforme web citate in precedenza, poiché permette non solo di riconoscere intervalli melodici, scale e accordi, ma anche di cantare le note sotto l’attento controllo del microfono del dispositivo, che verificherà la nostra intonazione.
Allo stesso modo, anche gli esercizi relativi al ritmo non si limitano a essere dei test di ascolto, ma possono essere letti ed eseguiti in maniera interattiva, “tappando” con le dita a tempo di metronomo direttamente sul display del dispositivo. Da questo punto di vista l’esperienza di interazione risulta essere molto più coinvolgente, avvicinandosi per alcuni aspetti a una lezione di musica vera e propria.
Anche in Perfect Ear, la crescita musicale dell’utente all’interno dell’app viene monitorata attraverso un punteggio che mira a ingaggiare una sfida con se stessi attraverso gli “obiettivi giornalieri”, dove è possibile vedere il numero di esercizi svolti e tempo dedicato all’allenamento, una componente motivazionale che troviamo più frequentemente in app dedicate ad altri tipi di allenamento come il fitness. 

Al termine di questo rapido viaggio tra diversi strumenti digitali, torniamo a interrogarci sulla effettiva efficacia di questi mezzi, soprattutto ai fini dell’alfabetizzazione musicale. Possono questi applicativi informatici dare un nuovo impulso al mondo dell’apprendimento musicale? Da circa un decennio la diffusione di tecnologie digitali sta favorendo la creazione di un innovativo ambiente d’insegnamento-apprendimento piuttosto stimolante.
Oltre al semplice fascino dell’ambiente virtuale, abbiamo potuto notare come questa tipologia di strumenti didattici sfrutti il meccanismo di “ludicizzazione” (più noto come gamification): l’utilizzo di dinamiche di gioco in un contesto di “non gioco” favorisce l’interesse attivo degli utenti e il loro coinvolgimento. La motivazione e l’incoraggiamento dell’utente vengono ulteriormente stimolati attraverso “ricompense” quali, ad esempio, livelli, obiettivi e punteggi. L’idea che giocare su piattaforme digitali non si limiti a essere un semplice intrattenimento, assumendo una valenza didattica e di formazione musicale, è di indubbio interesse.
Diversi insegnanti di musica e direttori di coro hanno deciso di affiancare alla didattica “classica” l’utilizzo di questi strumenti, ottenendo buoni risultati. Il Miur, attraverso diverse iniziative, sostiene da anni l’utilizzo delle tecnologie digitali e promuove progetti innovativi nell’ambito della didattica. Allora forse anche i nostri direttori e cantori possono dare una possibilità a questi strumenti. D’altronde il principio alla base del gioco è semplice: se ci divertiamo, otteniamo risultati migliori; e questo concetto applicato a una disciplina ritenuta dai più “difficile e noiosa” può rivelarsi una grande risorsa.

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